mercoledì 21 settembre 2011

Amicizia, istruzioni per l'uso

L'amicizia la devi saper coltivare, un po' come i gerani che crescono sul balcone, può nascere ovunque, ma devi trattarla con cura, che se no appassisce. La devi concimare con gli abbracci e i baci sulla fronte.
 Devi innaffiarla tutti i giorni di parole e sorrisi, ma le soddisfazioni che ti darà saranno nettamente superiori all'impegno messo per farla crescere. 
Ci sono persone che entrano con violenza nella tua vita, dissestando un po' i tuoi equilibri e dopo un po' ti accorgi di non poter più fare a meno della loro presenza e vorresti non dover mai smettere di ringraziarle per aver sconvolto la tua esistenza in modo così straordinario.
Sono tante le cose che impari, con il tempo, su questo bizzarro sentimento, se così si può definire, che è l'amicizia. Come i difetti, ai quali finisci per affezionarti e impari a vedere come piccoli vezzi. Come il fatto che le difficoltà non facciano altro che fortificare i sentimenti. Come io e te, sedute su un balcone a piangere e a raccontarci quello che ancora non sapevamo di noi, mentre tutti gli altri dentro ridevano e non potevano capire.  Che io ti voglio bene non lo dico mai, ma quando lo dico, lo faccio col cuore. E lo faccio anche adesso, che vorrei farti capire che non devi più piangere, perché ti meriti di più, perché ti meriti di meglio, che vorrei che tu il male non lo dovessi mai conoscere. Gli amici servono a questo, sono una tettoia che ti ripara dalle cose che fanno male e io la tua tettoia vorrei esserlo sempre e vorrei che tu sempre lo fossi per me, che come abbracci tu non lo sa fare nessuno. 
Le stagioni passano e le persone se ne vanno, ma chiunque ci siamo lasciati indietro non era altro che un elemento trascurabile nelle nostre vite, mentre chi è importante rimane, senza bisogno di scuse, di spiegazioni o di parole inutili. Rimane e basta. Agganciato, nel nostro petto, nelle parole di una canzone, nella frase di un libro, in un ricordo che non sbiadisce mai. Il resto passa e si dimentica in fretta. Si dimentica il dolore, si dimentica il tradimento, si dimenticano le lacrime, che scivolano sul viso e non tornano più. 

 Dedicato a G.

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