lunedì 2 agosto 2010

Sopravviverò anche a questa. Del resto, nella mia vita, sono state più numerose le sconfitte subite delle vittorie conquistate. Una delusione in più non cambierà nulla, servirà solo a rendere più umida la federa del mio cuscino.

E’ troppo bella, troppo intelligente perché io possa competere con lei. Ha con sé la freschezza della gioventù. Io ho la gioventù dalla mia, ma non la freschezza, troppi anni di solitudine mi hanno indurita e resa come un pezzo di legno troppo vecchio per cedere al lavoro della pialla.

Ogni volta in cui ho desiderato qualcosa con tutta me stessa, è arrivato qualcuno di più bello e intelligente di me a portarmelo via, mentre io, impotente, non sono stata capace di far nulla.

Se credessi nel Destino direi che si stia prendendo gioco di me. Purtroppo non posso neanche togliermi questa soddisfazione.

Così me ne resto immobile ad osservarti mentre ti allontani da me e diventi sempre più piccolo, fino a trasformarti in un puntino.

E’ strano pensare a come un puntino così piccolo possa aver lasciato un vuoto così grande nella mia vita.

Vorrei poter gioire della tua felicità, ma non sono in grado di farlo, forse perché sono davvero una pessima persona, ma la sola idea che tu possa amare qualcuno che non sia io mi distrugge, così come la sensazione di sentirti scivolare via, lontano da me. Vorrei afferrarti la mano e dirti: -Non ti lascerò cadere, non perderò anche te-, invece non farò nulla, come tutte le altre volte.

Guarderò lei, con l’invidia che nei miei occhi si farà spazio tra le lacrime, la guarderò danzare, tenendo stretta a sé tutto ciò che io non ho e non avrò mai: la bellezza, l’intelligenza e la cosa più importante: tu.

Mi sono illusa che tu potessi innamorarti di me, ci ho sperato, ho pregato, senza domandarmi per quale motivo tu avresti dovuto amarmi, amare me che non ho nulla oltre alla mia giovinezza sprecata, che sta appassendo troppo in fretta.

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